Per chi cerca con l’intento di trovare… La Vita è un viaggio di concetti e persone, spesso trasformati in segni, che guidano alla meta presunta. Da tre secoli l’umanità conosce l’anatomia del corpo, da trenta la sua biochimica, ma è diventata assolutamente cieca alla simbolica. La cultura che sempre guardato ai simboli, ed anche alcune idee lo sono, come agli antecedenti dei concetti, quindi come a qualcosa di primitivo, buono per le stravaganze dell’Arte; poi è arrivata la psicanalisi, che pretendendo di decifrare i simboli, di costringere a cedere il loro segreto, li ha ridotti e relegati tra il sacro ed il profano. Claudio Anzidei con la sua intensa e sperimentale ricerca pittorica, fatta di forti, luminosi cromatismi e suggestioni materiche, vuole ripercorrere la strada dell’evoluzione fino alla nascita degli ideali e nel contempo desidera rievocare pensiero e sentimento al corpo. È il esso che pulsano i suoi messaggi emozionali, segnali inequivocabili che mescola l’antico al moderno, tesi a risvegliare l’animo sopito dell’umanità. Oggi più che mai ci si rende conto di quanto sia difficile riconsegnare all’occhio quello spazio che sconfina dalla materia verso la trascendenza. Il simbolo ragionato perde il mistero che contiene e non c’è quiete nello sguardo che il simbolo dispiega senza orizzonte. L’opera impegnativa di trasformare i simboli in segni-parole, aumenta la Magia della Vita. Ecco il percorso di Claudio Anzidei: ridare forza alla Vita invertendo il processo. L’idea e prima ancora la percezione della stessa tornano ad essere simboli. Non ci si deve chiedere cosa significano i simboli, perché essi non significano, agiscono…

Anzidei vuole dissacrare e logorare i luoghi comuni, le abitudini, nate nel tempo dai pensieri disordinati di una società confusa, renderli inespressivi come sono i pensieri non appena ci inoltriamo nello spazio del simbolo, la cui potenza è già in mezzo a noi, come il Sole, le Luna, maschile e femminile, il Maestro e la Magia.

Anzidei trova la sua maturità pittorica negli insegnamenti nel suo Maestro di Vita, Oberto Airaudi, secondo i quali “rinascere” è un moto continuo espresso del cambiamento, di cui l’azione è simbolo e ancora insegna che la maturità creativa altro non è che la volontà di vincere l’incertezza. Ecco allora che Claudio Anzidei trasforma per alchimia la sua profonda immaginazione in sgargiante creatività e da qui fa nascere un nuovo modo di scrivere e colorare la pittura, dunque riscopriamo il significato di educare al sentimento con il gesto-segno, più che con la parola. Le sottili e maniacali opere di Claudio Anzidei sono rilevanti per l’estrema complessità delle trame impressionate sulle tele. Trame che non tolgono immediatezza al messaggio, forte e chiaro, di chi ama l’essenza pura delle cose velate della Magia della metamorfosi dell’esistenza, attraverso ancestrali ricordi e sensazioni di un cammino iniziatico.

Michele Scapino (Orango Riso), Annuario Comed' n° 31, Milano (It) 2003