La pittura di Claudio Anzidei è caratterizzata da un’astrazione d’impianto geometrico-simbolico-decorativo, che non si rivolge alla realtà oggettiva, ma alla realtà interiore, in cui si rispecchia l’evoluzione ancestrale di simboli esoterici, ma anche la fenomenologia esistenziale dell’uomo contemporaneo. Un caleidoscopio vario e vivo di effetti cromatici, in cui la fantasia anticipa il futuro scavando nel passato: futuro e passato che non sono soltanto sensazione di realtà legate al tempo, ma suppongono un mutamento, una trasformazione, altri desideri, nuove, inedite realtà.
‘Guarda bene in fondo alla tua anima… troverai te stesso…’; un’esortazione spirituale dell’artista, ma nel tempo stesso umana e profonda, che stimola ad un esame introspettivo rigoroso, rendendosi conto che l’uomo sulla terra è di passaggio e per questo è sempre alla ricerca del Trascendente…; una catarsi, quindi, che scaturisce dall’anima assetata di verità. Le composizioni colorico-materiche di Anzidei hanno nel loro simbolismo geometrico, il calore delle cose rivelate, il fascino del racconto per immagini che lo spirito vive alla ricerca di un ideale di perfezione e di armonia simbolica.
Anzidei dipinge con un’immediatezza ragionata, con una tecnica segnico-ritmica e musicale e dà libero sfogo alle sue energie gestuali che diventano segni decorativi, intrecci misteriosi, simbologie arcane e magiche costellazioni. Una pittura astratta di ‘tessuto’ e di ‘materia’, che per la sua gestualità, per l’applicazione di resine e sostanze vetrose e per il segno corposo del colore si avvicina all’informale. I tratti fluidi dell’impaginazione astratta, favoriscono i vari legami tra gli elementi grafici colorati che si ordiscono in un racconto continuo, riuscendo a comunicare percezioni poetiche, scandite in ritmi musicali, evocativi di un mondo interiore, sensibile alla realtà delle cose e alle verità segrete dello spirito. Si tratta di un’arte tesa ad esplorare e far emergere il mondo interiore dell’uomo, tramite le molteplici possibilità espressive del segno, della luce e dei colori, applicati sulla tela in strati geometrici, che mostrano i graffiti moderni di un ‘passaggio’, della presenza esistenziale dell’uomo sulla terra, che rievoca delle sensazioni vissute nel tempo, tramite segni simbolici, che assumono una loro originale fisionomia espressiva.

Eraldo Tempia Valenta (Parsifal), Collezionista e critico d'arte, ExpoART Miami 2006