La pittura di Anzidei è così ricca di idee, di variazioni formali e di significati, che riesce difficile immobilizzarla ad un solo punto di illuminazione, ad una sola formula definitoria; essa si rivela in un organismo attivo ed insondabile, la cui risonanza non è del tutto esaurita. È una pittura della ricerca, della Conoscenza, della completezza spirituale: è l’immagine di chi vuole sondare la propria vita, la marea oscura del proprio inconscio.

È una pittura dagli aspetti sorprendenti ed affascinanti; attrae in essa la dimostrazione di una formale logica nel colore, nel piano, nella composizione, ed ha, nelle migliori opere, la forza di affermarci, di scuoterci e suscitare l’entusiasmo, anche se la loro moderna bellezza non è che un frammento dell’universalità degli Antichi Maestri. In Anzidei la realtà è guardata attraverso il filtro dei simboli, con occhi resi lucidi da un’allucinazione interiore, come se la fortissima sensibilità del pittore dilatasse i confini della percezione e permettesse di cogliere il senso misterioso dei particolari, di trapassare i simboli fin dentro la Vita che nascondono: la realtà dimostra il suo mistero, svela la sua forza magica, la sua profonda poeticità, le liriche degli Antichi Maestri si trasformano nelle stupende, affascinanti liriche coloristiche di Claudio Anzidei. È il linguaggio delle figure geometriche dove il mondo dei simboli è per l’artista il mondo delle Vita, essa lavora con i simboli e si manifesta tramite loro; ogni oggetto è un simbolo che contiene la Vita, ma per riuscire a capirla, occorre lavorare con i simboli: per scoprirli e comprendere tutto ciò che essi contengono bisogna vivere la vera Vita. Anzidei ha intuito attraverso il suo compimento artistico, quanto è importante approfondire il linguaggio della simbologia, poiché facendo apparire i legami e le corrispondenze tra le cose, esso rileva la profonda unità della Vita. La pittura di Anzidei è raffinata, personalissima, dove estro ed intelligenza ricompongono sulla tela la sintesi di profonde meditazioni, riflessioni sul proprio metodo di Vita che riesce, in maniera sublime, a trasformare il pensiero in gesto e poi in quei colori che condensano e diluiscono un impegno a comprendere le corrispondenze lontane, sottili, impercettibili, eteriche, che esistono tra ogni cosa ed ogni creatura dell’universo.

Eraldo Tempia Valenta (Parsifal), Collezionista e critico d'arte, 'Annuario Comed' n° 33, Milano (It) 2005