Gli artisti della corrente impressionista, verso il 1880 iniziano a prendere coscienza del fatto che l’arte è un frutto dell’immaginazione, alla cui validità contribuisce soprattutto la sua potenza comunicativa. Si convincono che non esiste una realtà, cioè una natura unica per tutti,ma tante realtà quanti sono gli individui. Da qui la nuova presa di posizione, volta a definire la pittura come mezzo d’espressione dello stato d’animo, delle emozioni e delle idee individuali, non attraverso la tradizione allegorica dell’atteggiamento, del gesto, del simbolo, ma piuttosto tramite le intrinseche possibilità d’espressione offerte dalla forma, dal colore e dal segno. La teoria simbolista si riallaccia ai concetti déll’omonimia corrente letteraria che considerava l’immagine come, un ‘Simbolo’ di segrete realtà, tendente a suggerire ed a evocare, sotto un velo dianalogie e di miti, un mondo sotterraneo e misterioso. I pittori, dal canto loro, tendono a sostituire il colore impressionistico, tutto permeato di stimoli emotivi, con un colore d’intonazione decorativa, che dovrebbe assumere lambiccate significazioni, mentre il disegno è sentito come un fine arabesco. Claudio Anzidei, in continuità con questo linguaggio simbolico, traccia i segni pittorici della sua vasta tematica, suggeriti dall’intuizione e dall’inconscio, da cui spesso riaffiorano gli archetipi e tutta quella simbologia esistenziale direttamente collegata alla nostra ‘realtà interiore’. Arte non-oggettiva, per l’assenza di figurazione realistica, che rappresenta situazioni in sequenza per un lungo racconto, per ‘una storia infinita’ che lascia lo spazio all’analisi del momento emotivo, come nei dipinti ‘L’umano calore e Fiore… profumo d’amore’. Claudio introduce nelle sue opere simbolico-informali, oltre il colore, elementi diversi, come pietre dure, applicazioni vetrose, metalli e resine, esaltando così l’importanza assunta dalla ‘materia’ in sè e per sè nei suoi dipinti. Altra componente importante della pittura di Claudio è il segno-materico, corposo e gestuale, con cui realizza le sue architetture ritmiche, spesso con i tre colori fondamentali: giallo, rosso e blu ed ogni elemento appare cosi funzionale alla comunicazione del suo messaggio. Nella sua pittura assume grande importanza il fondo luminoso, in chi si accentua il valore timbrico dei suoi segni rossi, gialli, blu o verdi, che diventano un segno-oggetto e danno un particolare valore esistenziale e fenomenologico alla spazio. Ciò che vorrei mettere in rilievo della pittura di Anzidei, è il significato rituale della simbologia, l’evoluzione delle forme primordiali verso la Vita, la presenza costante dell’uomo ed il suo passaggio effimero sulla terra nell’affannosa ricerca dell’Essere, Il desiderio dell’artista è quello di svelare, tramite archetipi e simboli ancestrali, le sue intuizioni profonde e la sua continua ricerca delle connessioni e degli equilibri tra il ‘finito e l’infinito’. Lo spazio-pittura per Claudio è il modo di essere della condizione umana, dell’esistenzialità dell’uomo, con tutti i suoi problemi che lo rendono perennemente inquieto. Uno spazio pittorico, quindi, molto elaborato da segni forti e plastici, dove l’impasto colorico comunica un mondo interiore pieno di carica ottimistica. Un’architettura cromatica, dalle forme dinamiche e dalla plasticità fortemente espressiva, che la fa intendere nei suoi significati esistenziali.

Eraldo Tempia Valenta (Parsifal), Collezionista e critico d'arte, ExpoART Miami 2002