Critiche e Recensioni


Vedere con gli occhi di un bimbo e imparare a stupirsi di tutto, raccontarsi senza pudori e, facendolo, riuscire a raccontare di tutti. Un miracolo di sintesi di opposti, di poesia e di entusiasmo, di energia e delicatezza. Claudio Anzidei vive una identificazione totale con la sua Arte, in una sua realtà priva di contraddizioni, fondata invece su una straordinaria osmosi tra sentimenti ed espressività, tra il sognato e il vissuto. I suoi colorismi accesi, la fantasia straripante, ne fanno una gioia per gli occhi: Artista informale, e quindi per definizione astruso e da interpretare, si fa invece comprendere senza alcuno sforzo, con facilità, sollecitando in noi spettatori chiavi di lettura che nemmeno sapevamo di possedere. La sua forza evocativa gli deriva da una non comune capacità di appropriarsi di fondamenti cromatici e formali in grado di suscitare ancestrali associazioni mentali da cui discendono poi sensazioni che a loro volta generano sentimenti. Un gioco di rimandi a segni esoterici, ad elementi “magici” che attengono ad una antropologia Arte ricca di riferimenti.

Segni, simboli, allegorie che regalano a ciascuno un profumo, una sensazione di calore, di appagamento che al di la della sensibilità di ciascuno, tendono a divenire universali.

Giuseppe Palomba, Critico d’arte, “Omaggio a Modigliani - Giugno 2006” Palazzo Doria - Napoli (It) - Luglio 2006 - Antichi Arsenali Navali di Amalfi - Amalfi (It) - Luglio 2006 - Officina della Memoria - Fiuggi (It)

Claudio Anzidei costruisce le sue opere con i mattoni delle emozioni che condizionano la sua natura di passionale interprete dei moti dell’animo.
Ogni immagine diviene così il traslato di un suo vissuto interiore, che ne condiziona in modo assolutamente positivo, la creatività; e questa a sua volta si traduce in una forza dirompente che genera nello spettatore un’ empatia emozionale a dir poco suggestiva.
E’ allora, che i suoi rossi spezzano le monotonie, le sue pietre, i suoi vetri colorati creano motivi di spazialità che ciascuno di noi può assumere e vivere come propri, tale ne è la tanta forza evocativa. Nella pitturo di Claudio Anzidei è predominante un sentire cromatico assolutamente originale; l’utilizzo di vernici e materiali inusuali ne caratterizza la materialità che fa da energico contraltare od un afflato creativo-emotivo di grande delicatezza e vigore insieme, conferendo ai suoi quadri grande organicità nel continuum “forma-materiale-contenuto-significato” che ne è la chiave di lettura più indicata. La ricerca di un totale coinvolgimento emotivo tra Artista e fruitore dell’opera giunge così a compimento felice. L’Artista, appagato, scruta l’orizzonte dei sentimenti attento alla visione di un nuovo miraggio e noi, col fiato sospeso, aspettiamo di sapere dove ci condurrà… Una delle caratteristiche principali, requisito essenziale e irrinunciabile per un Artista di livello, è la riconoscibilità. Quello che ci fa distinguere Picasso da Von Gogh, Vermeer da Mirò. E’ un elemento che dà la misura di un temperamento, di un’abilità tecnica, di un complesso di emozioni, percezioni, capacità che marcano un’opera col segno indelebile di un Artista.
La riconoscibilità è una caratteristica indiscussa delle opere di Claudio Anzidei; e questo ci consente di inserire l’artista modenese nel novero di quanti riescono a emergere dal mare magnum dell’arte diffusa. Anzidei lavora a un progetto preciso di espressione e contenuti che gli consente di realizzare opere non confondibili, personali, in una parola riconoscibili. Davanti ai suoi cuori giganti, alle perline, alle tessere di vetro, ai suoi colori forti e “presenti” è prima il cuore, poi la mente a fartelo riconoscere come voce fuori dal coro, come un Artista che conosce le parole per parlare a ciascuno di noi.

Giuseppe Palomba, Critico d’arte, “Arteteatro - Gennaio 2006” Teatro Flaiano - Roma (It)

La pittura di Claudio Anzidei è caratterizzata da un’astrazione d’impianto geometrico-simbolico-decorativo, che non si rivolge alla realtà oggettiva, ma alla realtà interiore, in cui si rispecchia l’evoluzione ancestrale di simboli esoterici, ma anche la fenomenologia esistenziale dell’uomo contemporaneo. Un caleidoscopio vario e vivo di effetti cromatici, in cui la fantasia anticipa il futuro scavando nel passato: futuro e passato che non sono soltanto sensazione di realtà legate al tempo, ma suppongono un mutamento, una trasformazione, altri desideri, nuove, inedite realtà.
‘Guarda bene in fondo alla tua anima… troverai te stesso…’; un’esortazione spirituale dell’artista, ma nel tempo stesso umana e profonda, che stimola ad un esame introspettivo rigoroso, rendendosi conto che l’uomo sulla terra è di passaggio e per questo è sempre alla ricerca del Trascendente…; una catarsi, quindi, che scaturisce dall’anima assetata di verità. Le composizioni colorico-materiche di Anzidei hanno nel loro simbolismo geometrico, il calore delle cose rivelate, il fascino del racconto per immagini che lo spirito vive alla ricerca di un ideale di perfezione e di armonia simbolica.
Anzidei dipinge con un’immediatezza ragionata, con una tecnica segnico-ritmica e musicale e dà libero sfogo alle sue energie gestuali che diventano segni decorativi, intrecci misteriosi, simbologie arcane e magiche costellazioni. Una pittura astratta di ‘tessuto’ e di ‘materia’, che per la sua gestualità, per l’applicazione di resine e sostanze vetrose e per il segno corposo del colore si avvicina all’informale. I tratti fluidi dell’impaginazione astratta, favoriscono i vari legami tra gli elementi grafici colorati che si ordiscono in un racconto continuo, riuscendo a comunicare percezioni poetiche, scandite in ritmi musicali, evocativi di un mondo interiore, sensibile alla realtà delle cose e alle verità segrete dello spirito. Si tratta di un’arte tesa ad esplorare e far emergere il mondo interiore dell’uomo, tramite le molteplici possibilità espressive del segno, della luce e dei colori, applicati sulla tela in strati geometrici, che mostrano i graffiti moderni di un ‘passaggio’, della presenza esistenziale dell’uomo sulla terra, che rievoca delle sensazioni vissute nel tempo, tramite segni simbolici, che assumono una loro originale fisionomia espressiva.

Eraldo Tempia Valenta (Parsifal), Collezionista e critico d'arte, ExpoART Miami 2006

La pittura di Anzidei è così ricca di idee, di variazioni formali e di significati, che riesce difficile immobilizzarla ad un solo punto di illuminazione, ad una sola formula definitoria; essa si rivela in un organismo attivo ed insondabile, la cui risonanza non è del tutto esaurita. È una pittura della ricerca, della Conoscenza, della completezza spirituale: è l’immagine di chi vuole sondare la propria vita, la marea oscura del proprio inconscio.

È una pittura dagli aspetti sorprendenti ed affascinanti; attrae in essa la dimostrazione di una formale logica nel colore, nel piano, nella composizione, ed ha, nelle migliori opere, la forza di affermarci, di scuoterci e suscitare l’entusiasmo, anche se la loro moderna bellezza non è che un frammento dell’universalità degli Antichi Maestri. In Anzidei la realtà è guardata attraverso il filtro dei simboli, con occhi resi lucidi da un’allucinazione interiore, come se la fortissima sensibilità del pittore dilatasse i confini della percezione e permettesse di cogliere il senso misterioso dei particolari, di trapassare i simboli fin dentro la Vita che nascondono: la realtà dimostra il suo mistero, svela la sua forza magica, la sua profonda poeticità, le liriche degli Antichi Maestri si trasformano nelle stupende, affascinanti liriche coloristiche di Claudio Anzidei. È il linguaggio delle figure geometriche dove il mondo dei simboli è per l’artista il mondo delle Vita, essa lavora con i simboli e si manifesta tramite loro; ogni oggetto è un simbolo che contiene la Vita, ma per riuscire a capirla, occorre lavorare con i simboli: per scoprirli e comprendere tutto ciò che essi contengono bisogna vivere la vera Vita. Anzidei ha intuito attraverso il suo compimento artistico, quanto è importante approfondire il linguaggio della simbologia, poiché facendo apparire i legami e le corrispondenze tra le cose, esso rileva la profonda unità della Vita. La pittura di Anzidei è raffinata, personalissima, dove estro ed intelligenza ricompongono sulla tela la sintesi di profonde meditazioni, riflessioni sul proprio metodo di Vita che riesce, in maniera sublime, a trasformare il pensiero in gesto e poi in quei colori che condensano e diluiscono un impegno a comprendere le corrispondenze lontane, sottili, impercettibili, eteriche, che esistono tra ogni cosa ed ogni creatura dell’universo.

Eraldo Tempia Valenta (Parsifal), Collezionista e critico d'arte, 'Annuario Comed' n° 33, Milano (It) 2005